Vestivamo alla napoletana. Manica a mappina , tasca a toppa, giacca destrutturata quanto basta per lasciar trasparire la propria vanità senza esitazioni. E, poi, un equilibrio perfetto tra petto e bavero, l’orlo dei pantaloni che sfiora secondo proporzioni millimetriche le scarpe, le camicie con le asole ricamate a mano, le cifre, il bagno dei tessuti... Sarà presentato al Pitti Uomo a Firenze il Disciplinare della Sartoria napoletana ». Un documento elaborato dall’associazione “Le Mani di Napoli” che individua i fondamenti dello stile partenopeo, ne codifica i processi tradizionali che ne interpretano lo spirito, conseguendo così risultati del massimo valore estetico, culturale e materiale. «Solo un’associazione autorevole e convinta poteva spingersi su questo sentiero di trasparenza che porterà vantaggi a tutti e danni solo a chi prospera nell’ambiguità — avverte il presidente dell’associazione, Giancarlo Maresca —. Il disciplinare si articola su tre punti che raccontano la storia, lo stile e mettono in evidenza il codice etico e il patrimonio immateriale di un’arte straordinaria. Che a Napoli ha una tipicità e una unicità che non si trova altrove nel mondo. La sartoria napoletana è l’esaltazione dell’individualità, gioca con la vanità, racconta una città dove tutto è possibile. Così lontana dal rigore di Londra, per fare un parallelismo con una città che ha rilievo sul fronte della moda maschile».
Le Camere d'arte
Le “Mani di Napoli” riunisce produttori di capi o accessori di abbigliamento. Un corpo unico, suddiviso però in Camere d’arte, dove siedono i rappresentanti dei diversi settori — sartoria, camiceria, cravatteria, calzoleria, guanteria — che intendono lavorare insieme per trasmettere l’arte e lo stile napoletano con una formazione di alto profilo svolta per gran parte in bottega, affinché gli apprendisti acquisiscano la teoria dai professori e la pratica dai maestri. «Promuovere, grazie a Disciplinari di produzione elaborati dalle Camere d’arte, una trasparenza che contrasti l’ambiguità in cui sguazzano tanti articoli mediocri definiti “sartoriali”», aggiunge Maresca. E dunque appuntamento al Pitti Uomo 104, dove il 14 giugno ci sarà una tavola rotonda sul tema «Napoli dentro. Napoli addosso». Arriveranno il sindaco Gaetano Manfredi, il rettore della Federico II Matteo Lorito, lo chef Gennaro Esposito. Ci saranno anche il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente di Pitti Immagine Antonio De Matteis, che è il napoletanissimo signor Kiton. I riconoscimenti
Quindi luci accese su Napoli. Che ha il centro storico tutelato dall’Unesco più grande d’Europa e e sulla Campania che è forte già, tra i tanti, di due disciplinari — la pizza e la mozzarella di bufala — e che ora vuole far sentire forte la voce della sartoria. Quella che si è imposta al cinema attraverso gli abiti dell’ineffabile Jep Gambardella (La grande bellezza ), vestito da Attolini. Sartoria che ha anche confezionato lo smoking di Toni Servillo per la serata degli Oscar. «Grazie al consorzio “Le Mani di Napoli” ed ai suoi maestri artigiani della filiera maschile, la città si presenta al Pitti, importante vetrina internazionale, come portatrice di arte ed eleganza. L’industria manifatturiera, tra artigianalità e innovazione, è tra i comparti più rappresentativi dell’economia locale», dice Manfredi. E il rettore Lorito rilancia, tirando la volata alla codificazione del disciplinare: «Napoli si esprime anche nei suoi patrimoni immateriali riconosciuti globalmente, custoditi e trasmessi dai grandi artigiani» dice. E anticipa che «‘’Le Mani di Napoli’’ e la Federico II collaboreranno per promuovere il patrimonio artigianale». De Matteis ricorda «che da soli si corre veloci ma insieme si va lontano», riferendosi alla storica incapacità di fare squadra in un settore che ora si ritrova sotto un unico ombrello. E che rende merito ai «padri fondatori» di un’arte antica. Nel corso dell’evento al Pitti saranno assegnati i riconoscimenti ai sarti decani Antonio Liverano e Carmelo Crimi e, alla memoria, ai fondatori di Calabrese 1924, Sartoria Formosa, Barbarulo Gemelli da polso.
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